Il progetto di Montemurro e Ferrini per il futsal italiano

“Calcio a 5 2.0 - Change is possible” il claim, un canale YouTube, due video, uno di presentazione ed uno emozionale, un sito internet, un hashtag, una linea diretta con il candidato con numero di telefono ed e-mail. Se Andrea Montemurro voleva convincerci di saper comunicare al grande pubblico ci è riuscito. Ha anche una pagina Wikipedia personale aggiornata su cui si legge che nel 2001 è stato il più giovane Direttore Generale del Futsal italiano di serie A e nel 2011 il più giovane Presidente vincitore di un trofeo nazionale. Nello sport business è stato presidente del Gruppo Montemurro Holding lavorando al fianco delle principali realtà sportive calcistiche nazionali e di importanti brand commerciali e dal 2012 è consulente di comunicazione istituzionale al fianco di personaggi dello sport, della politica e di varie federazioni sportive.
Oggi Andrea Montemurro concorre alla presidenza della Divisione Calcio a 5 in competizione con Alfredo Zaccardi e Antonio Dario. Come sappiamo a dicembre le società nazionali saranno chiamate a votare per eleggere il successore di Tonelli, dopo un ventennio di governo. A pochi giorni dalle elezioni abbiamo rivolto le stesse domande ai tre candidati, con l’occhio rivolto soprattutto al femminile (alle domande più specifiche sul femminile ha risposto Umberto Ferrini, esperto del settore).
Una poltrona per tre, vediamo chi segnerà il gol vincente!

Il tuo programma prevede nuovi progetti che richiedono anche risorse economiche da investire. Quali? (Montemurro)
Siamo pronti  ad iniziare già da subito a subentrare con un title sponsor ed uno sponsor per il campionato femminile e questo ci consentirà di aumentare il bilancio della Divisione e quindi di investire. La mia intenzione è quella di iniziare anche un’attività di co-marketing. Il futsal andrà su una tv nazionale grazie ad uno sponsor che si assume i costi della trasmissione perché ritiene che il futsal possa avere una forte audience. Tutto ciò per la Divisione è a costo zero, ma le società, durante la trasmissione della loro gara, avranno una visibilità in più grazie allo sponsor sulla maglia e a bordo campo. Abbiamo anche un accordo con una radio nazionale per fare la trasmissione “40esimo minuto” dedicata al futsal ed un’applicazione iphone per seguire le partite dal telefonino. Tutto ciò è interamente coperto dagli sponsor. Questo è il mio lavoro da sempre, mi occupo di sponsorizzazioni e di sport business da 20 anni. Il futsal singolarmente, a livello di singola società, trova difficoltà, ma tutti insieme è una forza. Concludo con una battuta: io mi sono dimesso da presidente della Roma Volley e mi sto dimettendo dalle mie attività per dedicarmi 24 ore al giorno solo al calcio a 5. Chi gestisce il calcio a 5 deve farlo a tempo pieno; io lo sto facendo ed invito gli altri candidati a fare lo stesso. Se la risposta è che il Presidente guadagna poco, allora potevano non candidarsi perché lo sapevano sin dall’inizio.

Premi ed incentivi: a chi e perché? (Montemurro)
Abbiamo previsto premi ed incentivi per le società che vincono i campionati e le Coppe. Vogliamo inoltre non far pagare le spese di soggiorno alle squadre che disputano le fasi finali, ad esempio le Final Eight. Chi vince il campionato e viene promosso non paga l’iscrizione l’anno successivo e chi vince Coppa o campionato avrà un premio economico. Tutto ciò sempre coperto dallo sponsor. Attraverso delle convenzioni prevediamo una serie di scontistiche per le spese di trasferta. Infine le sponsorizzazioni che entrano direttamente alla Divisione verranno distribuite alle società attraverso dei coefficienti, ne abbiamo individuati 51)  che tengono contro anche dell’attività giovanile svolta.

Impiantistica: come si affronta il problema? (Ferrini)
Ci sono tanti palazzetti della serie A che non sono adatti nelle dimensioni: vanno verificati e va fatta una cernita. Purtroppo la carenza degli impianti in Italia è cronica, gli impianti sono pochi ed il futsal concorre con altri sport indoor per trovare spazio. E’ necessario iniziare un lavoro capillare con i comuni e gli enti sul territorio e cercheremo di dare supporto alle società, anche a quelle che decideranno di costruire nuove strutture facendo ricorso a finanziamenti e sovvenzioni.

Comitati Regionali: ci sono ancora regioni in cui manca il futsal federale ma ci sono molte squadre affiliate agli enti di promozione (CSI, UISP, ACSI, ecc). Quali le tue proposte? (Montemurro)
Occorre cominciare a indottrinare i Comitati Regionali a lavorare insieme. Non dobbiamo soltanto depredarli anno dopo anno per fare iscrizioni; dobbiamo invece collaborare attivamente con i CR e con il SGS. Per invogliare le squadre a fare un campionato federale prevediamo un’importante attività di formazione per dirigenti, allenatori, tecnici. Inoltre in ogni regione avremo una consulta formata da tre persone che collaborerà con il CR ed avrà l’obiettivo di portare nuovi iscritti all’interno del sistema calcio a 5.

Giovanili: come far entrare il futsal nelle scuole? (Ferrini)
Per entrare nelle scuole occorre passare attraverso il Miur; non è la via più breve, ma si deve fare lavorando in sinergia con le società. Ogni progetto va dato in mano ad istruttori che sappiano lavorare con i bambini e ragazzi. Per cui per prima cosa occorre formare tecnici che possano insegnare ai giovani e poi andare nelle scuole. Ci sarà quindi un’attività di formazione a livello locale a cui seguirà la presentazione dei progetti attraverso il Miur. Questo percorso lo inizierà la Divisione e poi verrà continuato dalle società, tenendo conto che certe regioni sono svantaggiate, laddove manca ancora la cultura del futsal femminile.

E’ necessaria l’obbligatorietà del giovanile anche nel femminile? (Ferrini)
Ci vorrà tempo per essere pronti, ma si deve fare e sarà una strada che percorreremo ascoltando ovviamente le società. La proposta iniziale sarà di una giocatrice under in squadra e verrà dato alle società il tempo di programmare e prepararsi fino ad attivare un settore giovanile.

Giovani e nazionale: quale percorso per le bambine che dalla scuola calcio arrivano fino alla nazionale maggiore? (Ferrini)
Quello che già c’è importante, ma il percorso va potenziato. C’è troppa differenza tra under 17 e nazionale maggiore, il salto è troppo grande per un’atleta. Le ragazze devono fare esperienza e la mia idea è quella di una under 19 formata solo da ragazze italiane, cosa che in altri paesi già esiste. Inoltre sono dell’opinione che la nazionale di futsal femminile vada data in mano a gente del femminile, stessa cosa per tutto lo staff. L’Under 17 rappresenta un grande traino per attrarre le giovani e farle appassionare al futsal. Occorre portarla in giro per l’Italia, organizzare incontri, fare propaganda. Francesca Mannavola diventerà l’ambasciatrice del femminile e del giovanile sul territorio incluse le scuole. Le idee ci sono per aumentare i settori giovanili e molte società lo hanno già capito; non ci possiamo permettere di perdere ragazzine perché non hanno campionati in cui giocare.

Il Club Italia della Federazione Italiana Pallavolo può essere portato nel futsal? (Montemurro)
Il Club Italia è un sogno a cui bisogna arrivare, non so se ce la faremo in 4 anni, ma ad una cosa bisogna arrivare: ad una nazionale di ragazze solo italiane, nate in Italia. Noi dobbiamo dare un sogno alle ragazze italiane e ci si arriverà progressivamente.

Riorganizzazione dei campionati femminili. La tua proposta (Ferrini)
Vogliamo dare un’identità sicura ai campionati. Un girone unico a 12-14 squadre ed una serie B o A2 con 4 gironi. Basta saccheggiare il regionale che fino ad ora è servito per alimentare le categorie superiori. E’ arrivato il momento di arrivare al nostro target e permettere al regionale di svilupparsi.

Accordo economico: come affronteresti il problema del mancato deposito? (Ferrini)
La mia idea per le società di Elite è quella di introdurre un numero minimo di accordi depositati. Gli accordi economici vanno depositati e su questo dobbiamo fare informazione e attivare campagne di sensibilizzazione tramite l’AIC. L’Associazione Italiana Calciatori può essere di aiuto sia alle calcettiste che alle società.

Società che scompaiono, magari dopo aver vinto e speso tutto. Come agire? Cosa ne pensi del salary cup? (Ferrini)
La Divisione Calcio a 5 non può impedire che i presidenti diano certe somme alle giocatrici. Il salary cup non è applicabile: la difficoltà è quella di controllare quanto effettivamente una società paga un’atleta.

Il progetto del femminile a cui tieni di più (Ferrini)
Potenziare le nazionali under 17, under 19 e nazionale maggiore

Quali sarebbero le tre azioni concrete su cui inizieresti a lavorare il primo giorno se Montemurro fosse eletto presidente della Divisione Calcio a 5? (Ferrini)
a) Ristrutturare i campionati nazionali
b) Nazionale Under 19 femminile
c) Corso di formazione per dirigenti

Quali obiettivi del vostro programma vorresti aver raggiunto dopo 18 mesi di presidenza Montemurro? (Ferrini)
Gli stessi che ti ho detto prima.

Letizia Costanzi - SheFutsal


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