Una bella favola ... di futsal

Oggi vogliamo raccontarvi una favola, una bella favola, una di quelle che ci raccontava da bambini nostro nonno, in un freddo pomeriggio invernale, magari davanti al caminetto acceso mentre dalla cucina arrivava il profumo delle castagne che stavano cuocendo lentamente.

C'era una volta, come dovrebbe iniziare ogni favola che si rispetti, ma questa volta sarebbe invece meglio scrivere c'erano una volta. 

Allora, c'erano una volta due ragazze che venivano da una regione orgogliosa che non ama chinare la testa, due ragazze che amavano giocare a calcio. Fin da bambine, i primi calci ad un pallone, magari tirandolo contro una parete della casa o addosso un muro cittadino.

Queste due ragazze crescono e piano piano diventano sempre più brave. Allenandosi, facendo tanti sacrifici, conciliando sport e scuola e credetemi mica era facile!

Un giorno, anzi un bel giorno, arrivano a vestire la maglia della squadra più importante di calcio a 5 femminile della loro regione. Giocano in difesa, una guanti e ginocchiere, difende la porta con coraggio e bravura, l'altra si trasforma, ma solo per quei quaranta minuiti, in un mastino terribile. Non c'è niente da fare da quelle parti non si passa!

Sono un baluardo insuperabile e arrivano le vittorie. Belle ed inaspettate.

Un giorno, anzi un bel giorno, bussa alla loro porta la squadra della Capitale, quella con i colori del cielo e l'aquila sul petto, c'è da allestire una squadra che possa vincere tutto quello che è possibile vincere.

Prima l'una poi l'altra partono destinazione Urbe, lasciando la loro bella terra, ma è un occasione importante e non la si può proprio sprecare. Loro sono pronte, giocano, si fanno valere e arrivano le vittorie tante, tantissime. Quasi difficile tenerne il conto!

Quelle due ragazze entrano nel cuore dei tifosi biancocelesti, che non le lasciamo mai sole, in nessuna partita, sia essa in casa o in trasferta. Quei tifosi spesso burberi ed esigenti per loro stravedono, perché loro danno sempre il meglio in campo ... sempre!

Poi una notte, anzi una brutta notte, le comunicano che la loro squadra non esiste più, che non si potrà iscrivere al prossimo campionato.

Lunghe lacrime solcano i loro occhi scuri, quelli che ridevano quando indossavano quella maglia, quelli che ridevano quando andavano a salutare i loro tifosi.

Ora solo lacrime e domande.

E decisioni.

Difficili, come una vita che cambia in un battere di ciglia.

Loro vorrebbero restare nell'Urbe con tutto il cuore, vorrebbero rimanere con quei burberi tifosi a cui si sono affezionate. 

Perchè si è creato un rapporto indissolubile.

Ma non è possibile anche se un'altra squadra con i colori del cielo e l'aquila sul petto, c'è e gioca addirittura nello stesso campionato. 

Ma non è possibile.

Allora loro decidono di andarsene, una torna nella sua regione a difendere la porta di una squadra che gioca un ottimo calcio, l'altra poco più sopra, nella vecchia Apulia, con la maglia di una delle squadre più vincenti di questo sport.

Giocano le prime tre partite di campionato e le vincono tutte, battendo anche compagini, sulla carta, giudicate più forti.

Poi, come ogni bella fiaba che si rispetti, arriva il lieto finale: la convocazione in Nazionale.

Una grande soffisfazione, grandissima. Cosa c'è di meglio che indossare quella casacca così importante? Rappresentare una Nazione, ci pensate?

Per Martina è la prima volta, per Marcella e un proseguo, perchè lei è una veterana di tante battaglie, nonostante la giovane età.

Noi siamo felici per voi, perchè sappiamo che sotto quella maglia azzurra, in quel cuore che batte c'è e ci sarà sempre uno spicchio tinto di biancoceleste!

E perchè il lieto fine, di questa fiaba, sarà solo l'inizio di tante vittorie.

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