La crisi del baseball e del softball

La crisi del baseball e del softball a Roma è ormai in atto e nessuno lo può negare, una situazione che divenuta ogni anno più drammatica è ben descritta dai dati e dalle statistiche ufficiali attuali e richiede a nostro avviso attenzione e comune impegno sia da parte degli organi preposti che di tutte le società.
A fronte dei problemi sollevati dai bambini e dai loro genitori, per andare incontro ai quali abbiamo proposto alcune modifiche ai regolamenti,si aggiungono la scarsità degli allenatori, ma soprattutto la mancanza di arbitri che è stata ufficialmente certificata di recente da una lettera che è stata spedita a tutte le società da Simone Menicucci, il presidente della Direzione Regionale Arbitri del Lazio, che nell’illustrare le problematiche riscontrate nella passata stagione e al fine di promuovere il corso per direttori di gara ha espresso allarmanti preoccupazioni:
“Attualmente sono operativi a Roma solo tre arbitri regionali, numero ampiamente insufficiente per la copertura arbitrale di tutte le partite giovanili che si disputeranno il prossimo anno nella Capitale”
I ragazzi di tutte le squadre sono costretti oggi a giocare spesso in due categorie diverse da quelle a cui appartengono per fascia di età a causa della scarsità di giocatori da schierare, dovendo sopportare per di più ore e ore del sole cocente a 45 gradi di giugno e luglio e portando le squadre ad agire quasi in ogni gara in deroga ai regolamenti.
Mentre i genitori sono sottoposti a uno stress continuo che aumenta progressivamente in tempo di esami e di vacanze, quando intere famiglie sono chiamate a veri e propri tour de force per fronteggiare tutti gli impegni.
Una situazione che sta di fatto annientando il nostro sport a Roma.
Tenuto dunque conto di queste problematiche che evidenziano la crisi in atto e si aggiungono ulteriormente alla diminuzione avvenuta in pochi mesi di squadre e allo stato di crisi in cui oggi versano diverse società, unitamente allo scarso ricambio generazionale all’interno delle squadre e alle attuali regole che consentono promozioni nelle serie maggiori a prescindere dai risultati ottenuti sul diamante, la SS Lazio Bsl 1949 si trova oggi di fronte a un bivio: isolarsi o piuttosto unirsi a un circuito non virtuoso ma viziato per sopravvivere, arrivando perfino a usare ogni mezzo leale o anche sleale, oppure tirarci un pò indietro per rimanere fedeli sia ai padri fondatori della Società Sportiva Lazio, la nostra casa base, che alla nostra filosofia che considera lo sport anche come strumento di riscatto morale, civile, sociale e etico per la intera società civile italiana?
Perchè dobbiamo sentirci in qualche modo costretti ad agire in un uno stato di contraddizione che di fatto ci obbliga arinnegare e tradire i nostri valori?
Questi i nostri dilemmi più incombenti ma anche la nostra ricerca, a fronte delle certezze di cui si dota chi ad esempio ci accusa ipocritamente di fare il male del baseball o di essere addirittura additati come “anomali”, a cui rispondiamo molto semplicemente con i fatti come ad esempio la partecipazione a due progetti uno sul Doping e l'altro sulla corruzione nello sport, oltre a una campagna contro la violenza di genere e una contro il razzismo.
Perché per noi lo sport è anche questo compreso il portare costantemente il baseball nelle scuole per promuoverlo, oltre alla partecipazione a diverse iniziative sociali e benemerite promosse dal Coni.
Nostro intento che ribadiamo pubblicamente oggi è unicamente quello di fare delle proposte al fine di confrontarci con la Federazione a viso aperto dati alla mano per decidere su quale strada si intenda procedere da qui all’inizio della prossima stagione, ammesso che, come preannunciato dal dott. Menicucci: un inizio di campionato nei settori giovanili lo si potrà avere.


S.S. LAZIO BSL ssd arl 1949


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