La S.S. Lazio Calcio Femminile... viene fermata in semifinale!

Immaginate di fare un brutto sogno.

Immaginate che c'è una squadra di calcio, ma una squadra di calcio mica come le altre, perché non è composta da ricchi e viziati calciatori, ma da delle ragazze che per seguire la loro passione, anzi sarebbe meglio scrivere le loro due passioni, il giuoco del calcio e la loro squadra del cuore (due parole antiche) fanno i salti mortali per conciliare lavoro, studio e le sedute di allenamento.

E' un anno che queste ragazze, sascrificandosi, perseguono con caparbietà un sogno: riportare la loro squadra in cui giocano e di cui, particolare non indifferente,  sono da sempre tifose nella serie che le compete.

Sacrifici su sacrifici.

Poi arriva il giorno della partita quella che ti apre le porte verso il paradiso.

Immaginate che queste ragazze inizino caricate e tranquille, scambi veloci e la palla che gira rapida da una parte all'altra del campo. Immaginate che poco dopo arrivi anche la rete del vantaggio grazie a quella ragazza con il numero sette sulle spalle che è stata protagonista tante volte nel corso della stagione con i suoi dribbling ubriacanti, con i suoi scatti improvvisi e con le sue legnate verso la porta avversaria. Come quella di oggi. Tiro secco di destro e la rete avversaria che,inesorabilmente, si gonfia.

Avete immaginato tutto questo? 

Bene, ma il sogno ad un certo punto si interrompe. La palla arriva nell'area difesa da queste grintose ragazze, il loro portiere prende un calcio sulla pancia ma è la sua avversaria a cadere in terra come se fosse stata colpita da un panzer tedesco che avanzava travolgendo le linee francesi. E non solo. L'arbitro prima ammonisce il portiere. Poi l'escalation: secondo cartellino e portiere espulso con seguente concessione di un calcio di rigore a gioco fermo. Cose che non si vedono manco nelle partite di Subbuteo.

Le ragazze restano in dieci, con quasi sessanta minuti ancora da giocare. 

Ma tengono duro, nonostante gli infortuni, i crampi, la stanchezza e quei fischi arbitrali che sembrano (sembrano?) tutti in una direzione. Falli inesistenti, regole del vantaggio non concesse.

Le "altre" così non possono non pareggiare, nonostante la grinta della nostre impagabili ragazze.

Poi ad un minuto al novantesimo, il capitano delle ragazze è a terra, le si è storto il ginocchio, si lamenta e alza timidamente il braccio, al centro della sua area di rigore, le altre... niente continuano imperterrite, l'arbitro neppure ci pensa a fermare la partita, incurante dei lamenti e dei gesti di tutto lo stadio.

Arriva beffarda la rete dell'1-2. 

Siamo ai titoli di coda.

E' un brutto sogno penserete voi, non può essere possibile, al massimo può essere la trama di un film di fantascienza dedicato al football.

No è tutto vero, è accaduto oggi pomeriggio e quelle ragazze erano le CORAGGIOSE, INDOMITE ragazze della S.S. Lazio Calcio Femminile.

Grazie a tutte voi per questa stagione giocata da Laziali, avete sempre dato il massimo, ma non è bastato, ma la colpa non è certo la vostra!  


(Francesca "Numero Uno" biancoceleste... e non solo nel ruolo!)

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