Siamo in finale... e quanto vale!

Quando avevamo appreso del sorteggio ci eravamo preoccupati. Il Frascati questa stagione non aveva mai perso. Mai neppure una volta! Insomma sulla carta sembrava una gara quasi impossibile.

Ma sbagliavamo.

Lo capimmo quando parlammo con il tecnico della S.S. Lazio C.F. 1969 Paolo Lepori che ci disse sì di rispettare le avversarie ma che era conscio delle capacità delle sue ragazze e che insomma la gara la potevano vincere. Aggiungendo, con un sorriso beffardo, magari anche con qualche rete di scarto.

Eravamo più tranquilli perché Paolo Lepori è un uomo all'antica, uno sincero, uno che sa quello che dice e quello che fa.

Partiamo alle 15 dall'Urbe solito posto, dopo delle giornate quasi  estive, sembra sia tornato l'inverno, piove e fa freddo. Lo stadio di Monterotondo è un vecchio impianto nel cuore della città, dalla sua porta d'ingresso in stile anni trenta si capisce che ne ha viste e vissute di tutti i colori. E' dedicato a Fausto Cecconi un pilota della nostra aeronautica uno che ha volato con Italo Balbo. Un'aquila che amava volare proprio come la nostra Lazio.

Sulle gradinate ci sono tanti tifosi biancocelesti, bandiere, striscioni, sciarpe. Tifosi giunti dalla Capitale, tifosi del posto e qualche vecchio ultras. 

Al fischio d'inizio, quando le squadre entrano sul terreno di gioco, la gradinata si colora di bianco e celeste. Partono i cori i tifosi ci sono e si fanno sentire.

Le ragazze biancocelesti partono con il giusto piglio e vengono subito premiate, sono passati solo pochi minuti che Rebecca 7 Grassi colpisce di precisione e spedisce la sfera alle spalle del portiere avversario. Tutto si mette per il meglio, le aquile tornano a volare nel cielo di Monterotondo

Ma è una semifinale ed arrivarci è stata dura, una stagione di sacrifici e di duri allenamenti. Le ragazze di Frascati lo sanno e cercano di rendersi pericolose, non riescono a pungere ma, comunque, riescono a  bloccare le nostre. La prima frazione di gioco termina sull'1-0.

Ma va bene!

La ripresa continua sulla falsariga del primo tempo, la Lazio passa ancora dopo pochi minuti, la marcatrice è sempre la stessa, ha il numero sette sulle spalle.

A questo punto il Frascati è consapevole che deve dare il tutto per tutto per riequilibrare la contesa, attacca e riesce a guadagnare un calcio di rigore. Imprecazioni in gradinata. Ma in porta Guidobaldi è una che sa il fatto suo. Tranquilla si posiziona al centro della sua porta, sembra un gatto pronto a ghermire un topolino. Non si lascia ingannare e sicura blocca il tiro della sua avversaria. Le ragazze corrono ad abbracciarla. 

Ma non è finita: passa qualche minuto, la ragazza con il numero sette sulle spalle riceve palla, è defilata sulla sinistra dell'area di rigore avversaria, alza in un istante gli occhi, calcola potenza, velocità e distanza e fa partire un tiro velenoso. Tutto lo stadio si ferma a guardare quel pallone che vola nel cielo di Monterotondo, sono attimi lunghi un secolo, tratteniamo tutti il fiato, il portiere avversario guarda la sfera e pensa: "non è possibile non ci può riuscire". Il pallone continua la sua traiettoria... il tempo si è magicamente fermato, non si muove una foglia, poi si sente distintamente un suono è quello della sfera di cuoio che finisce sulla rete della porta passando dall'incrocio dei pali. E' un attimo, nessuno fiata, ci vuole un secondo per realizzare quello che la ragazza con il numero sette sulle spalle ha calcolato in un istante. 

Poi lo stadio espolde "Gooooooooooooooooooooooool".

Una rete d'autore, una rete da genio del calcio. E' della ragazza con il numero sette sulle spalle!

Sì sempre lei!

La partita è virtualmente finita! Le ragazze del Frascati capiscono che contro questa Lazio non c'è niente da fare. Ma ci sono ancora delle cose belle che meritano di essere raccontate come la rete del definitivo 4-0 messo a segno da Bassotti, quasi allo scadere, e un paio di dribbling, alla Vincenzo D'Amico, di Ramona Refi una che il pallone non lo calcia... lo accarezza!

Al novantesimo le ragazze salutano i tanti tifosi sotto il loro settore celebrando insieme a loro questa grande vittoria. E' stata una grande giornata in cui le aquile sono tornate a volare sul cielo di Monterotondo.




Commenti